A MUSO DURO

SINOSSI:
Una tessitura di videocamere di sorveglianze e immagini rubate dentro una realtà labirintica scandisce l’amore tossico tra due giovani, Alice e Francesco. Non c’è vera intimità tra i due ma gioco di potere fino ad arrivare al revenge porn.
PRODUZIONE:
Il cortometraggio, scritto e diretto dall’esordiente Guido Pontecorvo e sviluppato in collaborazione con il Ministero della Cultura Italiano, ha avuto la sua première assoluta ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma.
“Sorveglianze” si è aggiudicato due premi ai Nastri d’Argento, storico riconoscimento assegnato dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani: il Premio Fondazione Claudio Nobis, tradizionalmente dedicato al talento dei giovani autori, e il Premio Media Fenix, che prevede un contributo in servizi per la realizzazione di un prossimo cortometraggio.
Il film ha inoltre partecipato ad altri prestigiosi festival, tra cui Afrodite Shorts, dove ha ricevuto il Premio per il Miglior Corto a Tematica Femminile, il Roma Creative Contest e il Los Angeles Italia Film Festival, storica rassegna internazionale di cinema italiano che si svolge al Chinese Theatre di Los Angeles. “Sorveglianze” parteciperà all’International Competition dell’Odense Film Festival in Danimarca, uno dei più prestigiosi festival Academy Qualifying ed EFA Qualifying, aggiudicandosi una selezione su oltre 3.000 cortometraggi.
Attualmente è in campagna festivaliera, distribuito da Premiere Film.
ANNO DI PRODUZIONE: 2024
PREMI:
Afrodite Shorts – Miglior Corto a Tematica Femminile
Nastro d’argento – Premio Fondazione Claudio Nobis
Nastro d’argento – Premio Media Fenix
CAST:
‘Alice’ – Ambrosia Caldarelli
‘Francesco’ – Daniele La Leggia
‘Arianna’ – Asia Nevi
‘Saverio’ – Matteo Bianchi
CREW:
Regia soggetto e sceneggiatura: Guido Pontecorvo
Produttrice esecutiva: Stefania Balduini
Direttore della fotografia: Vincenzo Carpineta
Montaggio: Marco Garavaglia
Aiuto regia: Alessandro Scuderi
Scenografia: Priscilla Rossi Pavolini
Costumi: Daniela Ciancio
Musiche originali: Lorenzo Taddei
Fonico di presa diretta: Marco De Carolis
LOGLINE:
Una Storia come ce ne sono troppe in cui cambiano gli attori ma non il copione. Una Storia che va in scena ogni due giorni. Una storia in cui la vittima ha sempre e solo un genere: quello femminile.
SINOSSI:
Un uomo esce da un rifugio, il suo viso è sconvolto, in mano ha un martello. Un cane gli si avvicina mostrandogli i denti. Il nome dell’uomo è Fabrizio. Dentro al rifugio i corpi di Alessia, Gaia e della piccola Erica, colpiti dalla feroce follia di Fabrizio.
DURATA: 20 minuti
CREW:
Regia: Alessia Olivetti
TRATTAMENTO:
In un piccolo paese di montagna due uomini, nel loro dialetto, parlano del delitto che un altro uomo, un forestiero, ha compiuto lì vicino: l’uomo si chiama Fabrizio e lui e Alessia si sono separati da poco tempo. Lui continua a vivere nel piccolo paese dove si era trasferito una volta conosciuto Alessia, mentre lei è fuggita lontano, in montagna, dove gestisce un rifugio alpino. La piccola Erica, loro figlia, passa il tempo dividendosi tra i due genitori. I due, come tante coppie separate, stanno cercando di costruire un equilibrio familiare dopo il divorzio.
Fabrizio dopo la separazione sta cercando di costruire un rapporto con la bambina, Alessia ha rotto con il suo passato e ha trovato la tranquillità e il silenzio intorno a lei, una vita completamente diversa da quella che aveva in precedenza. Fabrizio ogni volta che ha la figlia nel suo fine settimana la accompagna dalla madre lasciandola alla funivia che la porta al rifugio che Alessia gestisce. Una routine che si compie ogni due settimane e da mesi e che gli genera ogni volta un senso di prostrazione per qualcosa che non può governare, che non dipende più da lui. La separazione ha imposto delle regole dure a cui non aveva pensato.
Un giorno, contrariamente agli accordi presi con Alessia, decide di salire al rifugio per prendere Erica, passare la notte lì e provare a parlare con la ex moglie. Nel tempo, Alessia ha accettato la lontananza, mentre, dentro, Fabrizio ha maturato un senso di rabbia repressa e di impotenza arrivando a pensare che l’unica cosa giusta da fare per tornare ad avere la vita che aveva prima è riprendersi Alessia ed Erica in qualunque modo.
Si compie così, alla luce del giorno che sta nascendo, un efferato delitto sulla vita e sull’amore, uno di quei delitti che così come nel commento dei due uomini del paese di montagna, all’inizio della nostra storia, si ripetono incessantemente, tanto da esserci abituati.